mercoledì 28 dicembre 2011

CONTROLLARE TUTTO... (NON SI CONTROLLA NIENTE)

Stralcio da una bellissima discussione su PhotoBit che aveva come tema il nudo, aperta da Abschied (Paolo Viviani):




L'intimità annebbia la mente e induce all'errore, inteso come incapacità a rimanere lucidi e coscienti del reale valore di una fotografia, credo che per molti fotografi che vogliono (ahimè...) controllare tutto, sia una cosa impossibile da accettare. 
Questo è il motivo per cui non affrontano il nudo che metterebbe a repentaglio tutte le loro “sicurezze”, al contrario a me non interessa, visto che io non sono sicuro di niente (almeno in fotografia), e quindi accetto il rischio, o forse so vedere al di là del personale ed astrarmi come uno qualunque che vede una fotografia per la prima volta. 
Il giusto distacco è fondamentale, il troppo distacco lo trovo un atteggiamento da burocrati, credo che la passione legittimi un certo tipo di fotografia, in passato ho scritto: 

Ogni situazione, ogni momento sono potenzialmente interessanti (ma la vita così dovrebbe essere), e tutto diventa come una riflessione fotografica che viaggia parallela al flusso della vita che corre.
Insomma come dico spesso, la fotografia è l’arte in diretta, il qui e ora.
Nessun ripensamento, l’unico è nella successiva scelta dei fotogrammi, quello che conta è esserci e documentare ma anche provocare e stimolare ciò che accade e che in qualche modo è destinato a svanire.
 

Ecco, provocare e stimolare, non basta l'esserci, talvolta il fotografo deve avere un ruolo più attivo, il che non significa imporre posture o atteggiamenti, ma piuttosto agire con sottigliezza psicologica verso un registro emotivo e figurativo che ci è più consono, indurre ad una modalità di contenuti più aderente alla nostra sensibilità, anche se la situazione o la persona, di primo acchito magari non sarebbero le più indicate. 
Una volta Graziella mi disse, almeno nella sostanza: 

OK Luca, va bene ma ricordati che tu non sei uno psicoterapeuta, devi essere più cattivo, in fondo sei solo un fotografo... 

Questo perchè io tendevo ad esser troppo empatico perdendo di vista l'approccio più cattivo alla Avedon che tanto amo, sicuramente giusto un certo grado di empatia ma poi bisogna agire con determinazione ed efficacia, quello che poi tutti vedranno sono le fotografie, il rapporto con le persone riprese emergerà sono in parte come qualcosa che in fondo è giusto debba solo riecheggiare... 














Qui la discussione originale:


http://www.photobit-forum.it/phpbb/viewtopic.php?f=1&t=4326&hilit=energia+mistica

Nessun commento:

Posta un commento